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lunedì 13 dicembre 2010STILLNESS BLADE - Break Of The Second Seal - The Eternal DamnationInformazioni Gruppo: Stillness Blade Anno: 2010 Etichetta: Punishment 18 Contatti: www.myspace.com/stillnessblade Autore: Mourning Tracklist 1. Path Of Damnation - Break Of The Second Seal 2. Napalm Rain 3. Chains Of Damnation 4. Black Aura Shadow 5. Materialistic Suffocation 6. Stock Of Vengeance 7. Sadistic Flesh Pleasure 8. Ascension Of Seven Blades - Sorrow Descends DURATA: 40:39 Gli Stillness Blade erano una delle band che attendevo al varco da tempo, i pugliesi mi avevano ben impressionato in passato sia col demo "Soulblighter Pt.1", sia con il debutto "The First Dark Chapter (Misanthropic Elevation)", entrambe le release mostravano un duo che aveva ben chiare le proprie idee e come sviluppare un sound che potesse cucirsi addosso delle atmosfere macabre senza scadere nel banale clichè, il secondo e neo-nato "Break Of The Second Seal - The Eternal Damnation" ha chiuso il cerchio realizzando un centro che sfiora la perfezione. Il disco uscito a inizio del mese di ottobre sotto la Punishment 18 è dotato in primis di una produzione veramente ben curata, molto realistica, priva di quelle sonorità artefatte e fin troppo perfette che di frequente il nostro orecchio riscontra nell'incrociare release brutali ma sterili, tanta potenza resa un vuoto a perdere, con questo disco prenderete legnate e anche belle pesanti. Le tracce hanno il via ognuna con un incipit diverso che ne caratterizzerà il trascorrere supportate da vari campionamenti inseriti a mo' d'intermezzo cupo che eliminano in parte anche il secondo dei problemi in cui di solito ci s'imbatte ascoltando brutal, l'omogeneità stantia e ciclostilata che soluzioni strabusate crea. Si parla di un lavoro che è capace di colpire in velocità e fare tanto ma tanto male vedasi una "Napalm Rain" nella quale la prestazione del drummer Antonio Donadeo (scelta più adatta non c'era a ricoprire il ruolo) è devastante, trova il modo di muoversi come un serpente strisciante, allentando la presa ma stringendo la morsa improvvisamente quando serve con "Chains Of Damnation", sfrutta la violenza esplosiva di una "Materialistic Suffocation" e gioca con la sessualità più morbosa di "Sadistic Flesh Pleasure" condita di scudisciate iniziali (sarà mica un gatto a nove code quello che si sente?). Il guitarworking di Max Schito è sia ritmicamente che in ambito solistico quanto di meglio si possa riscontrare sulla nostrana piazza musicale, febbricitante, carico di quell'eccitazione febbricitante e deviata che dovrebbe contraddistinguere la malsana visione delle tematiche, viene coadiuvato perfettamente dalle linee di basso di Gianpaolo Marsano che al contrario di molti suoi colleghi non si limita al solo ruolo di comprimario dando vita a divagazioni personali che alimentano e supportano la bestialità dei pattern infilati in sequenza da Donadeo. "Break Of The Second Seal - The Eternal Damnation" soddisferà gli amanti del genere con la propria miscela di tecnica e devozione, gli Stillness Blade dal canto loro si candidano decisamente a ricoprire un ruolo di rilievo nello scacchiere brutale italico. Se non avete avuto ancora il piacere d'incontrarli musicalmente, non fatevi scappare l'occasione di godervi questa badilata sui denti. |
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