lunedì 6 dicembre 2010

INQUISITION - Ominous Doctrines Of The Perpetual Mystical Macrocosm


Informazioni
Gruppo: Inquisition
Anno: 2010
Etichetta: No Colour Records
Contatti: www.myspace.com/inquisitionusa
Autore: ticino1

Tracklist
1. Astral Path To Supreme Majesties
2. Command Of The Dark Crown
3. Desolate Funeral Chant
4. Cosmic Invocation Ritees
5. Conjuration
6. Upon The Fire Winged Demon
7. Ominous Doctrines Of The Perpetual Mystical Macrocosm
8. Crepuscular Battle Hymn
9. Hymn For A Dead Star
10. Across The Abyss Ancient Horns Gray

DURATA: 41:50

Gli autori di "Into The Infernal Regions Of The Ancient Cult", uno dei dischi colombiani più discussi, sono di ritorno. Il Sudamerica è stato per anni una delle regioni più ignorate dal pubblico metallico. Scommetto che i membri della generazione del web 2.0 affermeranno il contrario. Vi sfido dunque a trovare in breve tempo e senza aiuto elettronico una decina di quarantenni che già prima del 1990 possedevano un'ampia collezione di demo sfornati da gruppi come Masacro, Pentagram, Holocausto e compagnia bella. Molti di noi conoscevano a quei tempi qualche nome, vedi Sepultura o Sarcòfago, ma non necessariamente contavamo una loro registrazione nelle file dei nostri dischi. Fu proprio grazie a formazioni come gli Inquisition che il vento cambiò.
Per coloro che amassero la precisione storica, ricordo che furono naturalmente i Sepultura a sfondare al cento per cento con il loro mitico "Arise" al di fuori del continente. Nonostante il sottoscritto non sia mai stato fan del gruppo, dopo averlo visto in concerto durante quel tour, compresi l'entusiasmo del pubblico.

La scaletta di uscita del nuovo lavoro degli Inquisition è alquanto complessa. Mentre in Europa il cd arriverà, così afferma l'etichetta, "presto", il continente nordamericano dovrà aspettare fino al 18 gennaio del 2011. Il Sudamerica è stato giustamente privilegiato. Lì, il disco è già uscito nel mese di ottobre.

Cosa vi attende ascoltando questa registrazione? Il primo passaggio mi risveglia i ricordi delle impressioni ricevute dal disco di Abbath, prodotto sotto l'egida "I" e da quelli dei primi Immortal. Se fra voi ci fossero dei vecchi fan esperti e profondi conoscitori degli Inquisition, chiedo venia per avere scritto una blasfemia qualunque. Le mie conoscenze a proposito sono nulle. Posso solo formulare le mie impressioni soggettive.
La voce in particolare mi ricorda in parecchi punti Abbath. I riff di chitarra lenti e trascinanti sono veramente ben scritti e riescono a entusiasmarmi. Non trovo un solo pezzo che non riesca a convincermi. Possiamo discutere sul fatto che le canzoni non sprizzino originalità. Quanti gruppi riescono oggi ancora a sorprendere l'ascoltatore? Fatto sta che gli Inquisition ci forniscono un prodotto di buona qualità e di fattura veramente solida. Torniamo ai riff. Questi sono sì in parte tipici per il genere ma i musicisti si sono dati da fare per trovare passaggi che non fossero asciutti come le ossa di un pollo arrosto dopo il pasto. Gli amanti dei vecchi capolavori degli Immortal (e daje) troveranno ancora parecchia carne da mordere e da gustare.

Non mi resta che consigliarvi di dare un ascolto a quest'opera e di comprarla, se vi piace. Buon divertimento!

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