lunedì 20 dicembre 2010

MOSTLY AUTUMN - Go Well Diamond Heart

Informazioni
Gruppo: Mostly Autumn
Anno: 2010
Etichetta: Mostly Autumn Records
Contatti: www.mostly-autumn.com
Autore: Mourning

Tracklist:
1. For All We Shared
2. Violet Skies
3. Deep In Borrowdale
4. Something Better
5. Go Well Diamond Heart
6. Back To Life
7. Hold The Sun
8. And When The War Is Over

DURATA: 49:55

Mostly Autumn, in tutta onestà devo dire che non conoscevo questo fantastico combo che a quanto pare è arrivato al traguardo del nono studio album con "Go Well Diamond Heart", così quando ho iniziato ad ascoltarlo è stata per me una piacevole e inaspettata sorpresa.
Scopro che hanno cambiato cantante dato che la singer Heather Findlay, una dei membri storici, ha abbandonato la barca, l'avvicendamento è avvenuto comunque con una persona già di fiducia in seno alla band, la nuova solista è infatti Olivia Sparnenn che ricopriva il ruolo di seconda voce a sostegno in passato, diciamo che si tratta di una promozione per meriti sul campo.
Il disco è alquanto intrigante, un misto di atmosfere seventies, aperture folk, pop raffinato e psichedelia che in circolo alimentano di volta in volta le varie tracce, provate a non rimanere incantati dall'apertura celtica affidata a "For All We Shared" con l'operato del guest Troy Donockley con le uilleann pipes o l'acustico avvicinarsi e inserirsi che sorregge la voce di Brian Josh sino all'entrata di Olivia che prende in mano le redini della situazione.
Non si può affermare che manchino piglio e vivacità trascinante ascoltando una travolgente quanto easy listening "Violet Skyes" d'impatto e una "Deep In Borrowdale" che ti si ficca in testa come una scheggia difficile poi da estrarre con la sua prestanza e un finale in crescendo.
La semplicità con cui si fanno ascoltare però non inganni, c'è un lavoro alquanto particolareggiato per quanto riguarda sia gli arrangiamenti, sia dal punto di vista atmosferico a far sì che questo avvenga, certi brani che potrebbero sembrare dopo un approccio iniziale carenti di una o altra qualità e influenza citata, hanno solo bisogno di essere mandati on air più volte e acquisiscono una definizione e profondità più intense e proprie.
Struggente la titletrack, la storia che vi è dietro la rende ancor più "importante", la canzone è dedicata a un fan della formazione che prestando servizio in Afghanistan è rimasto ferito gravemente, il sound è melancolico e al tempo stesso è appassionato nel celebrare tale momento (il discorso che ascolterete al proprio interno è pronunciato dal Colonello James Learmont), decisamente diverso rispetto alla ballad che prenderà piede a seguire.
"Back To Life", ci troviamo dinanzi al classico pezzo che in un "chick to chick" fa la sua gran figura, intimo, delicato e pur vivacemente dolciastro, è uno di quei brani che in buona compagnia diventa una perfetta colonna sonora o chiusi nella propria stanza può evocare ricordi che hanno lasciato una traccia indelebile nel passato, è questa una delle armi con cui i Mostly Autumn riescono a convincere e accaparrarsi l'attenzione, una forte carica empatica che mette in connessione note e animo di chi è lì ad accoglierle.
"Hold Of The Sun" come "Something Better" sono quelle canzoni che citavo in antecedenza come le minori che sorprendono dando loro il tempo dovuto, è vero che sono molto semplici e prive delle costruzioni e degli spunti più stuzzicanti al cospetto del resto della tracklist ma è proprio quella la forza che le contraddistingue, a vantaggio si schiera l'operato in chiave solistica di Josh che è letteralmente entusiasmante.
Si è attraversato un mare di suoni che c'ha cullato, divertito ed emozionato e che con "And When The War is Over" ci presenta lo scalo ultimo del nostro navigare, pura poesia, Olivia è splendida nell'eseguire e cambiare il modo d'imporsi sulla musica, l'essenza finemente elaborata di una trama quasi elementare eppure così ben incasellata in ogni singola movenza sia essa sonora o d'umore la rende paragonabile ai mirabili lavori di Roger Waters da solista soprattutto per quanto concerne l'aspetto prettamente melodico.
L'album è stato fornito di una produzione stranamente di scelta cruda e che tende a risaltare l'aspetto chitarristico e completo senza ombra di dubbio in tutti i reparti e con un Ian Jennings alle tastiere ispirato in maniera divina.
I Mostly Autumn mi hanno spinto con questo "Go To Well Diamond Heart" a un bel corso intensivo dedicato interamente alla loro discografia in cui perle come "The Spirit Of Autumn Past" e "The Last Bright Light" hanno adesso la terza punta per dar vita a un triangolo perfetto.
Se vi dovesse capitare sott'occhio l'acquisto per gli appassionati del prog in genere è di quelli che portano valore alla propria collezione.
Il platter verrà rilasciato in due versioni: una normale mono disco a metà di novembre e una seconda doppio cd fino a esaurimento scorte sul sito ufficiale della Mostly Autumn Records, le opzioni per acquisirlo non mancano.

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