lunedì 20 dicembre 2010

HAK-ED DAMM - Nekrowristfucked


Informazioni
Gruppo: Hak-Ed Damm
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.hakeddamm.com - www.myspace.com/hakeddamm
Autore: Mourning

Tracklist:
1. Nekrowristfucked
2. T-34
3. Suffer
4. Hak-Ed Damm
5. Heaven's Funeral
6. Inner Kommando Pt. 1
7. N.I.G.L.A.
8. Infernobyl
9. Bloodmarks & Pee
10. Scaphism
11. Cut The Flesh Before It Ages (2010 version)
12. Headcrusher (2010 version)

DURATA: 49:06

L'Inferno ha una sezione distaccata che opera in territorio canadese, ogni volta che uno si avvicina a quelle lande ecco che vien fuori una band degna di menzione e supporto, stavolta è il turno degli Hak-Ed Damm.
Il monicker derivante dall'ebraico antico indica una zona particolare dove sembra vivesse o si aggirasse Giuda Iscariota, il famoso uomo da "30 denari" e ha significato più stretto nella definizione "campo di sangue".
E' una macchina schiacciasassi quella che i quattro musicisti provenienti dal Quebec mantengono ben oliata e pronta a distruggere, sottomettere e inondare d'odio l'ascoltatore, è questa la conferma che arriva dopo un buon demo del 2008 a titolo "Black Tortured Metal".
E' guerra, è violenza, un carroarmato che fa schizzare i crani dei propri nemici in aria passandovi e ripassandovi sopra, inutile dire che la tendenza riporta a galla soluzioni care a Marduk ed Endstille.
Sono ferali e le melodie intagliate da un riffing affilato come una mannaia da boia inanellano una consecuzione di fraseggi devastanti supportata da un drumming che in mode "guerrilla on" costante, assalta, macina e pesta dannatamente il suo rullante come un fabbro a cui hanno fatto girare le palle.
Cinquanta minuti spesso tracciati su ritmiche al fulmicotone che non hanno nessuna intenzione di prendersi momenti di pausa o attimi di respiro se non per innescare un attacco fulmineo ancor più battente o carico di groove, una buona visione di tale cambio si riscontra nel mood Darkthrone/Dodheimsgard primo periodo interno a una "Heaven's Funeral".
Il lavoro svolto dal fretless bass di Zurhosis aumenta palesemente la dinamicità dei pezzi, emana inoltre una sensazione di ricercato in un platter, "Nekrowristfucked", che è regolato dal marasma sonoro, è un chaos entropico ma dirompente quello che avvolge i brani.
Ci sono episodi più canonicamente riconducibili ad altre realtà come "N.I.G.L.A." dove le sprezzanti chitarre gemelle di VikkeR e ExU innalzano un muro che poggia sul death oriented, le due grandi band citate in antecedenza trovano invece ampio spazio in composizioni quali "T-34" e "Suffer" dov'è la furia a reggere le sorti della musica.
Con "Infernobyl" cambia il tiro, si rallenta, aumenta però la dose atmosferica che diviene fredda e minacciosa, il puzzo di morte si espande circolare invadendo il territorio, le chitarre sono più chiare ma per questo non meno malevole, la voce di ZoKvist è abrasiva, maligna come un coltello che scarnifica e ancora una volta il basso fa la parte del leone facendosi notare con una presenza vivida e sinistra.
Impossibile non citare il motore dietro le pelli, Silencer, una macchina che tiene serrati i ranghi, utilizza i cambi al momento giusto e mostra di possedere una varietà non trascurabile oltre il saper modificare il suo modo di colpire assecondando la vena umorale delle canzoni.
Si arriva alla fine del disco a cui sono stati posti due episodi estratti dallo sforzo passato, "Cut The Flesh Before It Ages" e "Headcrusher", in veste aggiornata, con tanta di quella adrenalina in corpo che per scaricarla si ha il bisogno di ripartire dall'inizio lasciandosi ritravolgere.
Non è una proposta originale quella con cui il nostro orecchio si confronta, possiede però tutte le carte in regola per accattivarsi gli amanti del genere, soprattutto coloro a cui piace il picchiare duro sullo strumento, non sottovalutateli però, c'è molto di più della sola cattiveria lampo e stampo, un buon numero di ascolti vi rivelarà quanto gli Hak-Ed Damm siano un act completo e che l'approvazione se la guadagnano con la musica.
Non posso quindi far altro che inserirlo un'altra volta nello stereo, se non vi dovesse piacere potrete sempre ripiegare sugli ultimi Cradle Of Filth e Dimmu Borgir e poi urlare in giro: "I'm true evil" e il solo pensiero di una cosa simile mi fa rabbrividire.

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