domenica 8 maggio 2011

NEAR DEATH EXPERIMENT - What We Leave Behind


Informazioni
Gruppo: Near Death Experiment
Anno: 2011
Etichetta: Grindor Records
Contatti: www.myspace.com/neardeathexperimentrock
Autore: Mourning

Tracklist
1. Torture's Too Kind
2. Minus One
3. Wings Of Redemption
4. Burning Bridges
5. This Is God

DURATA: 24:56

I Near Death Experiment sono una giovane formazione inglese, il genere che suonano è metalcore, non c'è via di mezzo, ascoltando l'ep "What We Leave Behind" i nomi che ronzavano nella mia testa erano quelli di Killswitch Engage, Heaven Shall Burn con annesse particolarità di Slipknot e Soilwork dell'ultimissima ora, in pratica fra le mani ho materiale che sfrutta impatto semplice e bridge/refrain che definire catchy è già "dura" come cosa.
I venticinque minuti suddivisi in cinque capitoli scorrono senza troppi problemi, le aperture melodiche che danno l'avvio alle fasi "ponte" sono le sezioni più riuscite dei brani che pagano lo scotto di risultare sin troppo derivativi, prendete a esempio "Minus One", il pezzo sembra una delle ultime produzioni degli Slipknot ascoltare "Sulfur" per rendersene conto.
I ragazzi provano a fare la voce grossa con l'inserimento del growl ad accompagnare in alcuni scambi lo scream, peccato che proprio quello sia la cosa più brutta del lavoro, il ringhiare poco convincente e privo di profondità è sterile e fortunatamente limitato a sparute apparizioni lasciando ampio spazio nei momenti all'invasione del clean che per impostazione e sviluppo delle linee si rifà al movimento nu e anche in questo caso gli act da citare si sprecano.
Si parla sì di una prima prova, e che il rispettare canonicamente i cardini dello stile in cui ci si sta cimentando può essere d'aiuto, nel caso dei Near Death Experiment si è però ingabbiati da un costante deja vù, il metalcore è di per sè una scatola senza via di scampo, non è una diramazione sonora che permetta chissà quali varianti, è incassata, se poi si sceglie di seguirne il filone melodico è quasi scontato che se non si mettono in campo un minimo di personalità e una vena ispirata in chiave di riffing è difficile portare a casa più di una risicata sufficienza.
Per ora è andata così, vedremo cosa il futuro riserverà loro e cosa loro riserveranno noi, hanno il tempo dalla propria parte e come tutti coloro che affrontano una sfida, la battuta d'arresto iniziale non è una sconfitta solo un motivo in più per ripartire di slancio.

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