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domenica 8 maggio 2011WHO DIES IN SIBERIAN SLUSH - Bitterness Of The Years That Are LostInformazioni Gruppo: Who Dies In Siberian Slush Anno: 2010 Etichetta: Solitude Productions Contatti: www.myspace.com/whodiesinsiberianslush Autore: Mourning Tracklist 1. Leave Me 2. The Woman We Are Looking For 3. Mobius Ring 4. Interlude 5. Testament Of Gumilev 6. An Old Road Through The Snow 7. Bitterness Of The Years That Are Lost DURATA: 45:41 Vivere negli schemi approfittando d'essi e mettendoli al proprio servizio? E' questo ciò che fanno i Who Dies In Siberian Slush. La formazione russa nata nel 2003 giunge al debutto solo nel 2010 dopo aver pubblicato tre demo, è infatti l'anno passato quello che condurrà a noi "Bitterness Of The Years That Are Lost". L'album pur nutrendosi degli stilemi classici del funeral doom e del doom/death melodico possiede una qualità di non poco conto: una personalità spiccata. E' innegabile che act come Funeral e Shape Of Despair siano influenza più che papabile, così com'è evidente che la drammaticità della natura malinconica andante dei My Dying Bride imbeva le note colme di tristezza e desolazione alienante. La proposta è intrigante perché indossa una veste sociale giornaliera, la depressione e il modo di subire una mancanza di comunicazione costante che è sempre più un serpente pronto ad avvelenare le nostre menti. Riffoni pachidermici ma dalla forte inclinazione heavy, batteria minimalistica ma calibrata in modo tale da stendere un tappeto solido e nero su cui far passeggiare il resto della strumentazione creano una funerea marcia che trova conforto nelle note dei synth traboccanti di un dolciastro e insano malessere. Sono lunghe e devastanti le sezioni strumentali di stampo classicheggiante che infittiscono l'atmosfera perennemente ammantata da un grigiore che non si scrosta, che il growling profondo e cavernoso del singer rincara a ogni entrata fissando con le sue interpretazioni i chiodi di un telo che adesso fermo e pressante chiude in un angolo l'ascoltatore. E' vibrante la percezione della disperazione che "Bitterness Of The Years That Are Lost" emana. I pezzi si appropriano di ogni singola componente dello stile funereo apportandogli però modifiche che identifichino la propria concezione di un perdersi all'interno di un conflitto irrisolto, epico e che difficilmente avrà conclusione in tempo per sfoderare un sorriso. Immergendovi in "The Woman We Are Looking For", "Testament Of Gumilev", "An Old Road Through The Snow" e "Bitterness Of The Years That Are Lost" dimenticherete il mondo in cui vivete, ciò che vi circonda sarà annullato da una sublime quanto incontrastata decadenza dalla quale farsi sedurre sarà un piacevole e inaspettato male inevitabile. "Bitterness Of The Years That Are Lost" è un disco che dividerà i pareri, sarà sicuramente uno di quei platter che gli incalliti compratori del doom più estremo troveranno appetibile dopo mezzo ascolto, potrebbe risultare difficile da comprendere e apprezzare per chi invece si è da poco avvicinato a queste estese lande sonore, in entrambi i casi prendetevi tempo, fatelo girare più e più volte prima di affrettare un giudizio che potrebbe non rendere giustizia (in bene o male che sia) alla creatura dei Who Dies In Siberian Slush, meritano attenzione. |
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