domenica 1 luglio 2012

PATRONYMICON - Prime Omega


Informazioni
Gruppo: Patronymicon
Titolo: Prime Omega
Anno: 2011
Provenienza: Svezia
Etichetta: Blackcrowned Records
Contatti: myspace.com/patronymicon
Autore: Mourning

Tracklist
1. Coldborn
2. This Darkness
3. Life Denied
4. Raise The Throne
5. The Curse
6. 13 Candles
7. Soulharvest
8. The Carving

DURATA: 41:56

Nel mese di maggio avevo scritto di "Coldborn", il primo demo degli svedesi Patronymicon chiudendo la recensione con la speranza di potervi aggiornare su ciò che fu prodotto in seguito, parlo del full di debutto "Prime Omega".
L'album rilasciato nel 2011 per la label messicana Blackcrowned Records, la stessa dei connazionali Infuneral di "Torn From The Abyss", che sembra averci preso gusto col sound scandinavo, è adesso in mano mia, contiene otto brani che in parte attingono dalle composizioni provenienti dal recente passato della formazione. Troviamo infatti ad apertura e chiusura della tracklist due delle tracce inserite nel demo: la titletrack "Coldborn" e "The Carving".
La line-up che ha dato vita a questo lavoro non è più esistente, l'unico confermato è il fondatore N.Sadist, mentre hanno abbandonato i due chitarristi Kvist (nella registrazione di "Prime Omega" coinvolto nel ruolo di bassista) e Megiddo. Per quelle poche notizie che si trovano su Internet il solo P. Locust alla batteria sembra ancora essere dentro e in sede live verranno loro in aiuto J. Vikholm dei Sordid Flesh e C. Kanto dei Corrosive Carcass.
Concentriamoci però su ciò che l'anno passato ci ha regalato. Nella più classica tradizione svedese i Patronymicon proseguono nel cammino già intrapreso, nessuna novità nè tantomeno concessioni a qualsiasi forma di modernismo. Si tratta di un black metal ispirato da melodie gelide e taglienti, non forzatamente su velocità costantemente mantenute pressanti e anzi denotante una ricerca atmosferica profonda e una diluizione delle movenze particolarmente gradita. Tale punto era già stato presentato nella canzone "Propatronymicon" di "Coldborn" e viene ora confermato e supportato da una produzione più degna ed efficace.
Per quanto concerne la resa sonora, in capitoli quali "Life Denied", "Raise The Throne" e la lunga "Soulharvest" più ascolterete più vi accorgerete di quanto sia stato importante questo salto qualitativo.
Dissection, Watain, i Marduk sulfurei, chissà quanti nomi gli appassionati del sound negli anni modellato in quella Svezia black terra di culto per tanti potranno accostare a questa proposta, è ovvia la derivazione da chi ha segnato in maniera indelebile il modo di proporre tramite coordinate stilistiche ormai divenute "storiche" tale natura, è altrettanto vero che un disco come questo va vissuto e preso per ciò che è e nulla più.
Fra le mani si ha un'onesta prestazione di musicisti che intendono mantenersi all'interno di quello stile anni Novanta che fu capace di far dischiudere una dimensione sino a quel momento celata. Vogliamo definirli "ortodossi"? Beh, facciamolo pure, in un movimento che ha odiernamente un'identità confusa e dispersiva ben vengano platter come "Prime Omega" a ricordare ai più che la ingenua genuinità di lavori simili è ancora una volta arma da non sottovalutare.
Agli adoratori di quegli anni consiglio di dar loro una chance rimanendo magari in attenta attesa di nuove notizie riguardanti le future produzioni.

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