Informazioni
Gruppo: Fester
Anno: 2010
Etichetta: Kyrck
Contatti: www.myspace.com/festernorway
Autore: Mourning
Tracklist
1. When Darkness Confirms
2. Persecution
3. Senses Are The True You
4. A Dogfight Leaves A Trace
5. Laughing Insanity
6. Deceitful Religion Dispute
7. I Hate You!
8. Visions Of The Macabre
9. The Commitments That Shattered
10. The Extacy
11. Entering...
12. A Dogfight Leaves A Trace
13. When Darkness Confirms (live)
14. Laughing Insanity (live)
15. One Size Fits All (live)
DURATA: 01:15:04
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L'opera è sicuramente adatta per introdurre al meglio la storia della formazione, una realtà death metal che viveva a stretto contatto con l'Inner Circle, ne conosceva molti dei componenti e frequenteva gli ambienti in cui quel movimento prese vita come l'Helvete Shop di Euronimous.
Il booklet racconta in breve come in quegli anni i Fester avessero rapporti con vari membri di act divenuti celebri nell'underground e non quali Cadaver, Emperor, Burzum, Decameron, Algol, la scena estrema che ormai è stata più volte sviscerata stava mettendo radici, vi sono illustrati un paio di aneddoti che vale la pena di leggere riguardanti sia il contorno umano, sia il concepimento delle due demo da cui sono state prese le dodici tracce che ascolterete in questa compilation, a esse vengono aggiunte tre esibizioni live del periodo.
Non hanno mai preteso o voluto suonare black, è inevitabile che in un periodo storico dove band come Kreator, Celtic Frost, Sodom, Bathory la facevano da padrone l'evoluzione/involuzione di quel sound abbia portato a creare il filone norvegese, proprio questi ragazzi insieme ai Darkthrone di "Soulside Journey", "Deathcrush" dei Mayhem e i lavori primordi di Nihilist e Treblinka ne saranno tra i promotori.
Cos'ha di bello questa raccolta? Contiene "Persecution", uno dei pezzi più interessanti scritti dai Fester e che inizialmente fu inciso solo su una serie di copie limitate di "The Introduction", una piccola perla da riscoprire.
Le tracce del secondo demo "Winter Of Sin" sono sostanzialmente diverse per impatto e stesura da quelle contenute nel disco, l'album è infatti disseminato di influenze disparate che vanno dal thrash all'heavy a condirne l'incedere mentre questa prima versione è raw sino all'osso e le esecuzioni live sono goderecce da impazzire, pura malignità dell'epoca.
Sul perché una band come quella dei Fester pur avendo vissuto, suonato ed essendosi esibita con molte delle grandi realtà di cui conosciamo tantissimo non sia arrivata prima alle nostre orecchie si potrebbe disquisire o far congetture per ore, di progetti pseudoelitaristici che se la prendevano con pentole o stereo rotti ne sento parlare tuttora senza riuscire a trovare un motivo valido che ne alimenti la fama, quindi perché ritardare ancora un incontro che avreste potuto aver già fatto anni e anni or sono?
Gli anni Novanta sono passati, quell'aura e quell'ambiente si sono logorati scomparendo, godiamoci quindi il passato con "Fester - The Commitments That Shattered 1991-1992", augurandoci che il come-back porti con sè un po' di magia old school.