lunedì 17 maggio 2010

FUNERARY BELL - The Second Manifestation


Informazioni
Gruppo: Funerary Bell
Anno: 2009
Etichetta: Undercover Records
Autore: ticino1

Tracklist
1. Intro
2. Rhymes Of A Funerary Bell
3. At The Shrine Of Sun-God
4. Kuolema
5. Necromancer

DURATA: 20:29

Un gruppo black finlandese? Archgoat e Beherit sono i primi nomi che mi vengono in mente sentendo questa combinazione di parole chiave. Nella mia testa sfilano immagini di visi giovanissimi dipinti di bianco, con finte occhiaie da teschio, e chiodi arrugginiti da venti centimetri che ornano larghi bracciali di cuoio. Le mani impugnano gli strumenti maltrattandoli per cavarne note demoniche e caotiche.

La copertina del disco di questo duo chiamato Funerary Bell (campana da morto) risveglia in me il sospetto che le mie visioni legate al nome Finlandia saranno presto da definire come pura fantascienza. Vedremo.

Pongo il disco nel mio lettore e attendo… L’intro, tranquillo e malinconico, rende le mie speranze di potere ascoltare una massa caotica di note sempre più vane. Il prossimo pezzo, “Rhymes Of A Funerary Bell”, è sostenuto ma contiene già parti calme e ispirate che rappresentano quella che credo sia l’essenza di questo EP. Come immaginerete, devo sintonizzare ora definitivamente le mie orecchie e il mio cervello su un’onda d’ascolto totalmente diversa per essere in grado di assimilare lo spirito di queste composizioni.

Mi sembra evidente che i due giovanotti scandinavi sappiano il fatto loro. I pezzi seguono una logica compositiva molto convincente e la produzione, non esagerata, calza a pennello.

La mia canzone preferita è indubbiamente “At The Shrine Of Sun-God”, che brilla grazie a scale melodiche che pongono l’accento su un ritmo semi lento e pesante spingendo l’ascoltatore a scuotere la testa con una mano levata sfoggiante le corna. “Kuolena”, che chiude la scaletta di composizioni proprie del duo, è un pezzo molto tranquillo che mostra la voglia degli artisti di uscire dalle conformità pretese dal mercato attuale, attaccando l’ascoltatore con varietà compositiva.

Trovo molto simpatico il fatto che un gruppo dell’Alto Nord riprenda un pezzo degli italiani Urna, “Necromancer”. Questo non può essere nient’altro che la conferma della qualità di alcune formazioni metal mediterranee.

Se i Funerary Bell continueranno sulla linea attuale, sono sicuro che risentiremo parlare del progetto e che ci goderemo l’ascolto di un LP di ottima qualità.

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