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lunedì 17 maggio 2010SPEEDBLOW - Fields Of DoomInformazioni Gruppo: Speedblow Anno: 2010 Etichetta: Trailblazer Records Autore: Mourning Tracklist 1. Visions Of Demise 2. Silence Is Breaking 3. Black Sky 4. Last Of The Fools 5. Lower Ahead 6. As Night Becomes Day 7. Evil Spirits (Of The Mind) 8. Blood Of The Innocent 9. (Food) For The Wolves 10. Along The Mindfields 11. Doors To Redemption DURATA: 52:32 Ci sono formazioni che hanno un tempo di rodaggio veramente breve, è questo che ho pensato vedendo la data di nascita della band, il 2009. Nel giro di pochi mesi gli Speedblow hanno pubblicato il loro primo ep omonimo per poi avventurarsi con l'uscita di maggior spessore nel febbraio di quest'anno scegliendole come titolo "Fields Of Doom". Undici brani che la formazione greca fa vibrare seguendo percorsi sì conosciuti e che rimandando a influenze quali i classici Black Sabbath, lo stoner/doom degli High On Fire o dei The Sword attraversato da vene sludgy riconducibili ai Down, in contemporanea però si nota quanto i ragazzi cerchino di creare delle varianti almeno un minimo personali, cosa che dimostra la voglia da parte loro di iniziare una crescita compositiva già dai primi sostanziosi passi mossi. Il disco è coinvolgente potendo vantare su di un complesso robusto arricchito da episodi di spicco come "Vision Demise", un mid tempo spacca ossa, riff spessi ma che al tempo stesso possiede piglio e apertura catchy (ascoltatene il chorus e capirete cosa intendo), il lato più epico trova riscontro nell'incedere fiero di "Last Of The Fools", la trascinata e dal retrogusto amaro "As Night Becomes Day" dove il riffing s'inscurisce diventando greve fondendosi con la carica malinconica espansa da assoli dalle note dolciastre. Se non bastassero le tre citate a far venire l'acquolina in bocca all'ascoltatore, "Fields Of Doom" ci mette la faccia andando in crescendo, infila un quartetto in cui "Evil Spirits (Of The Mind)" e "Along The Midfields" per una spanna si sopraelevano sulle compagne d'avventura "Blood Of The Innocents" e "(Food) For The Wolves", la prima risulta essere la traccia mazzata del platter, decisamente la più violenta anche se condita da buone aperture allenta tensione, la seconda punta invece sul groove e l'animo sporco del rock'n'roll senza fronzoli per attirare su di sé l'attenzione, lasciando la chiusura dei giochi a "Doors Of Redemption", adrenalinco strumentale che con un ultimo scossone pone la parola fine. Le più che discrete prove strumentale e vocale (anche se qualche linea non era proprio perfetta) coadiuvate da una produzione calzante e incalzante per il suono prodotto dagli Speedblow fanno di "Fields Of Doom" un debutto dal quale di meglio non ci si poteva attendere. Se siete quindi fra gli appassionati del genere approcciatevi tranquillamente al lavoro della band greca difficilmente ne rimarrete delusi, se questi sono i presupposti in futuro potrebbe scappare il capolavoro. |
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