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lunedì 10 maggio 2010INSTANT SUPPRESSION - Domain.NationInformazioni Gruppo: Instant Suppression Anno: 2009 Etichetta: DF Music Organization Autore: Mourning Tracklist 1. Shapeless Threat 2. Fake 3. Domain.Nation 4. Mechanical Universe 5. De|com|pression 6. Segment I 7. Regeneration Age 8. Take The Power 9. Segment II 10. Frozen 11. To The Back Of Beyond 12. Inner Entropy 13. Lost In Light DURATA: 56:00 Il death melodico è forse il genere che si è sdoganato con maggior facilità con l'andare degli anni. Quando nel periodo post uscita "Slaughter Of The Soul" fummo travolti da una miriadi, di cloni o dalle varianti che gli In Flames e Opeth portarono allo stile, i primi riducendolo una sorta di orrore in chiave pop, i secondi dopo una buona frequentazione con Swano intrapresero sempre più una ricerca sul progressivo andante, eravamo sommersi da una quantità ineluttabile di formazioni rasentanti spesso il ridicolo o la mera figura della cover band malriuscita. E' ormai infatti tranquillamente dichiarabile morta la scuola dello swedish death che aveva fra i capostipiti gli stessi At The Gates (cito solo loro per evitare una lista corposa che sarebbe quantomeno doverosa) per chi come me l'ha seguito nel suo iniziale e ricco svolgere, quello che adesso viene definito tale ha ben altra natura e solo qualche punto in comune con i primordi dello stile. Gli Instant Suppression e il loro debut "Domain.Nation" ci dimostrano che anche la Russia ha un valido rappresentante per quanto riguarda il versante più dolciastro ed evoluto del suddetto modo di comporre musica. In quasi un'ora i ragazzi mettono veramente tanta carne al fuoco e di più che discreto valore, c'è una buona dose di tecnica, scelte e soluzioni che tendono sia a colpire in maniera diretta sia a espandere il suono dilatandolo, concedendosi aperture volutamente catchy soprattutto per quanto riguarda l'ambito vocale. Troverete quindi passaggi volutamente serrati che si spaccano di botto facendo modo che la solistica si prenda la scena e decidere poi di continuare con ritmi più o meno veloci, assestandosi assecondando la forma/variante susseguente. In ogni brano l'uso di inserti/sample per arricchire il suono è curato, si sente che è stato tutto ben progettato e anche se il concept che sembra guidare l'album è legato alla meccanizzazione della musica tanto da staticizzarla, quello è l'unico termine che non accosterei all'esecuzione degli Instant Suppression. Hanno nel variare costantemente schizofrenico una delle peculiarità che meglio li rappresenta. Alcuni fraseggi potrebbero ricordare la scuola Opeth, altri potrebbero rievocare in chi segue la nuova ondata gli Scar Symmetry del geniale e alquanto robotizzato "Pitch Black Progress". L' apparizione di voce femminile pulita tende ad alleggerire notevolmente l'heavy impact del lavoro, c'è di positivo che questi "duetti" impreziosiscono la prova anche se faranno storcere ancor più il naso a chi è già rinchiuso nel suo piccolo recinto d'ascolti elitari. Non mi sento di consigliarvi una o più canzoni, "Domain.Nation" va preso per com'è tutto in una botta, i due strumentali "Segment I-II" sono stati collocati nei punti giusti anche se il primo è poco utile allo scorrere del disco e quella variazione techno c'azzecca poco con l'anima cyber del disco. La prima opera dei russi è un passo concreto, non vi sono sbavature evidenti solo tanta buona musica al suo interno. Se riescono a mantenersi su questi livelli di certo potranno dare filo da torcere a molti act di nomea più altisonante, intanto vi consiglio l'ascolto di "Domain.Nation", anche la Russia ha in sè un po' di classe svedese. |
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