Informazioni
Gruppo: Valborg
Anno: 2010
Etichetta: Zeitgeister Music
Autore: Mourning
Tracklist
1. Wisdom From The Vortex
2. Ancient Horrors
3. Thunderbolt
4. Tristesse
5. Crying Under The Fortress Of God
6. Transcending The Sorrows Of An Earth Unseen
7. I Am Space
8. St. Patrick's Day
DURATA: 35:50
Etichettare o dare un genere d'assegnazione per provare a regolarsi è una cosa che naturalmente o meno si fa un po' tutti, certo è che le label riescono a incasinarci la vita immettendo generi assurdi inventati sul momento o con nomi quanto meno bislacchi.
Ci sono però realtà che sono impossibili da catalogare e che vanno totalmente controcorrente, gente che non ha né bisogno di suonare old school in maniera ossessa, né di fottere il cervello dell'ascoltatore con tremila note al secondo per dimostrare la propria validità. La formazione tedesca dei Valborg non è di quelle nuove alla scena anche se non conosciutissima e giunge quest'anno al suo terzo atto con "Crown Of Sorrow".
L'album in questione è un vero diamante, il sound alterna partiture grezze ad altre pienamente levigate, non vi è presenza di staticità compositiva, l'ispirazione è d'ampio respiro pescando da partiture progressive che rimandano ai Coroner di fine carriera ("Mental Vortex" e "Grin") alimentate da una dedizione per la semplicità efficace ma solo d'impressione lineare.
La dose altamente atmosferica di alcune scelte e la rarefatta sensorialità di certi fraseggi rimandano a esperienze settantiane legate alla psichedelia/space senza per questo far perdere mordente a una prova che vede al suo interno il confluire d'influenze black avantagarde (Ved Buens Ende e Virus) di riflesso.
Messo su per la prima volta quando arrivò il turno di "Thunderbolt" infatti pensai subito ai Ved Buens End della coppia Vicotnik/Carl Michael Ende, anche se la canzone dopo un'inizio pienamente in quello stile muta in qualcosa di più possente e spinto per poi riacquisirne il mood verso la metà.
"Wisdom From The Fortex" e "Crying Under The Fortress Of God" (i Celtic Frost si udiranno chiaramente nella seconda) sono due tracce significative dell'album in cui la vena progressiva vien fuori in maniera evidente e coinvolgente, non sono ricche di variazioni di tema o cambi di tempo inaspettati ma curate nel minimo particolare e arrangiate in maniera che sia l'orpello a fare la differenza, credetemi si sente eccome!
Il pezzo grosso, sia come durata che come sviluppo, è però "I Am Space" che sembra chiamare in causa addirittura i Type 0 Negative nel suo mood decisamente più diretto verso un heavy a tinte scure che ricorda anche certe movenze dei Cirith Ungol.
"Crown Of Sorrow" non ha pecche sostanziali, è sicuramente però un disco di difficile assimilazione soprattutto se non si è pronti a lasciarsi trasportare in un viaggio che affronta più esperienze emotive e musicali contemporaneamente. La produzione e la prova strumentale sono fantastiche e già di diritto potrei inserirlo fra le migliori uscite di questo 2010 anche se spero che di sorprese così l'anno ne regali ancora.
Se i Valborg non vi sono nome nuovo, sapete già cosa vi attenderà e ne sarete entusiasti, in caso contrario invece consiglio d'iniziare dal loro primo capitolo "Songs For A Year" per assimilare al meglio il loro modo di far musica e godersi alla grande questo nuovo "Crown Of Sorrow".
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