Informazioni
Gruppo: Grenouer
Anno: 2008
Etichetta: Locomotive
Autore: Mourning
Tracklist
1. Indecent Loyalty
2. Addicted To You
3. Taken Off The List
4. With No Concern
5. Away From Now
6. Finding The One
7. Off The Back of Others
8. The Unexpected
9. Employed Beggar
10. Re-Active
11. Patience
DURATA: 46:26
La band russa dei Grenouer pur rimanendo fortemente ancorata all'underground non è di quelle che si posson considerare novelle.
La formazione prende vita nel 1992 suonando un thrash/death che segna le prime uscite di discreta caratura ma che rimangono al di fuori del circuito a largo raggio, con la maturità acquisita negli anni e la voglia di cambiare si presentano nel 2008 con un sesto album "Lifelong Days" decisamente lontano dagli esordi sia come stile che approccio.
Se la base thrash è rimasta nella forma più groove e spessa, si nota come la presenza dell'industrial metal dei Fear Factory sia diventata prorompente, le scelte melodiche abbiano preso piede e la voce sia riuscita a trovare un equilibrio di base fra le fasi aggressive, effettate e quelle in clean.
Un disco catchy ma che sa anche assestare dei buoni affondi come "Away From Now" o "Re-Active", mettendo in mostra le doti del singer in una "Finding The One" dove la prova vocale è la più convincente e accattivante del platter.
Sono degni di menzione anche brani come "Taken Off The List" o "Addicted To You" per la loro spinta o una "Patience" delicata posta a chiusura del platter che ci consegna al lento finire.
"Lifelong Days" è un lavoro moderno che esplora più campi con l'apprezzabile dote di non annoiare l'ascoltatore e possedere parecchi spunti interessanti che attirano l'orecchio.
Seppur il rimando ad act più noti e qualche fraseggio estremamente catchy potrebbe far storcere il naso al primo passaggio on air, con l'andare del tempo verrà assimilato e ci farete meno caso.
I Grenouer non credo cercassero una consacrazione definitiva, essendo da tempo sulla scena sanno come muoversi, il fatto che abbiano prodotto un buon disco poco considerato è l'ennesima dimostrazione che come troppo spesso accade chi sta nell'ombra da lezioni a nomi molto più altisonanti, in primis proprio a quei Fear Factory che da un bel po' non riescono a portare a termine un lavoro che possa definirsi decente.
Grenouer = poche parole e buona musica.