lunedì 24 maggio 2010

PŸLON - Doom

Informazioni
Gruppo: Pÿlon
Anno: 2009
Etichetta: Quam Libet Records
Autore: Mourning

Tracklist
1. Renovatio (Renewal & Relapse)
2. Doomstone
3. Ho Theos Erchestai
4. In The Shade
5. Beneath, Beyond
6. Dream A Dream
7. De Rerum Sanctarum Una
8. Psych-Icon
9. Hors Des Sentiers Battus
10. Age Of Despair
11. An Angel Tale
12. DeadLove
13. The Void Thereafter

DURATA: 01:17:29

La formazione svizzera nel 2009 si presenta con un nuovo lavoro dal titolo semplice quanto significativo: "Doom".
Confermando una maturità artistica ormai pienamente acquisita e un amore per lo stile più classico del genere, il disco è un'opera mastodontica nella sua ora e venti circa di durata, verrete a contatto con influenze evidenti che rimandano dai classici Black Sabbath (alcuni riff sembrano proprio mano di Iommi), Count Raven, Saint Vitus e perchè con merito non citare anche i nostrani Black Hole e l'epicità dei primissimi Candlemass.
Come avrete capito di carne al fuoco ce n'è davvero tanta e di buona qualità, scorrono diversi fiumi sonori che vanno intersecandosi nelle tracce, gli anni Settanta, il metal, la passione per strumenti come il flauto e le tastiere intensamente psichedeliche che ricreano un incedere dai tratti naturalistici profondi e riflessivi.
Le tracce, tranne i brevi intermezzi "De Rerum Sanctarum Una", "Age Of Despair" e l'outro "The Void Thereafter", hanno lunghezza che varia dai sei minuti circa di "Beneath Beyond" sino ai quasi undici dell'opener "Renovatio (Renewal & Relapse)", riuscendo a intrattenere l'ascoltatore con una varietà di soluzioni e un pathos intimo e ricercatore assolutamente interessante che incantatore attraversa i passaggi musicali, passaggi che prendeno spesso piede divenendo parti strumentali in cui la voce si fa da parte lasciando che siano solo le note a esprimersi.
Del resto c'è da dire che la prova dei singoli è veramente buona sia dal punto di vista prettamente compositivo che da quello esecutivo, la voce di Matt per certi versi data la tonalità particolare può risultare ostica a un primo ascolto, ma se le viene concesso il giusto tempo verrà assorbita e valutata nel migliore dei modi insieme al resto.
Dimostra di saperla gestire trasmettendo un sentore evocativo notevole e nell'approccio ricorda, seppur non con lo stesso carisma d'impatto data la sua vistosa sobrietà, Christian Lindersson (ex Count Raven, Lord Vicar).
Andando a spulciare nel ricco package, un digipack apribile in più facciate in cui vi sono rappresentati simboli religiosi, statue d'angeli o la croce in rilievo in fronte a esempio affiancati da altri naturali come farfalle e foglie, si può leggere nei credits che in questo lavoro si son alternati diversi batteristi dietro le pelli e la solistica è spesso stata interpretata da guest, non so quale siano le motivazioni di tale scelta ma visto il risultato ottenuto non posso che compiacermene.
Consiglio quindi agli appassionati dello stile di non lasciarsi scappare l'ascolto di "Doom", un album che convince pienamente.

Aristocrazia Webzine © 2008. Design by :Yanku Templates Sponsored by: Tutorial87 Commentcute